Catania fa acqua da tutte le parti. Letteralmente. Il capoluogo etneo risulta ancora una volta ultimo nella classifica Ecosistema Urbano 2010, indagine della qualità ambientale delle città italiane. Legambiente – in collaborazione con la società di ricerca Ambiente Italia e il Sole24Ore – già l’anno scorso aveva bocciato la città.
Un declino neanche troppo lento: rispetto a tre anni fa, Catania ha perso nove posizioni. Su 103 città in classifica.
Una maglia nera che non appare ingenerosa. Secondo i dati di Legambiente, la qualità dell’aria in città non è affatto ottimale. La rete idrica disperde fino alla metà dell’acqua. Il trasporto pubblico è poco utilizzato e – i catanesi lo sanno bene – non senza motivazioni. Ma non va meglio nemmeno a chi vorrebbe comunque evitare di usare la macchina: Catania, secondo la classifica, ha pochissimi centimetri di suolo pubblico destinati a pedoni, ciclisti e zona a traffico limitato. Per non parlare del verde – meno di 5 metri quadri per abitante – e della bassissima percentuale di raccolta differenziata effettuata.
Come sempre, a salvare la città è il sole. Catania si piazza al quinto posto per i metri quadrati di pannelli solari istallati sugli edifici comunali ogni mille abitanti.